Parrocchia di Fornaci

Chiesa dell'Immacolata e dei Tre Fanciulli

La frazione Fornaci di Briosco ha una storia del tutto particolare, direttamente legata allo sfruttamento dell’argilla locale e alla produzione di laterizi. Il villaggio iniziò a sorgere solo nella prima metà dell’Ottocento, di conseguenza, anche la sua chiesa non vanta le radici plurisecolari di quelle di Briosco e di Capriano.
La costruzione della chiesa di Fornaci, di dimensioni più piccole rispetto all’attuale, fu iniziata nel 1896 e fu resa possibile da una disposizione testamentaria del signor Carlo Consonni, uno dei principali proprietari terrieri di Fornaci, che legò una consistente somma di denaro all’edificazione del nuovo edificio sacro; i lavori andarono per le lunghe e furono terminati solo nel 1908. La chiesa fu benedetta e aperta al pubblico il 13 maggio di quell’anno dall’arcivescovo cardinale Andrea Carlo Ferrari, in visita pastorale a Briosco.
Come molti avranno notato, l’orientamento della chiesa non rispetta quello canonico, che vuole la facciata rivolta a occidente e l’abside a oriente. Molto probabilmente si preferì tale disposizione, tutto sommato saggia, per fare in modo che la facciata fosse rivolta alla strada e al passaggio delle persone e non verso quella che allora era una vuota distesa di terreni digradanti verso il Lambro.
Fu don Ambrogio Consonni, il primo pro-parroco della frazione, nativo del luogo, ad abbellire e attrezzare la chiesa, provvedendola degli arredi sacri di prima necessità, e ad organizzare spiritualmente la popolazione. Quella di Fornaci non era una parrocchia autonoma, ma era sotto la giurisdizione della parrocchia di Briosco. Nel 1911, su disegno dell’architetto Cherubino Pinciroli, fu costruito il campanile, arricchito da un bel concerto di cinque campane della ditta Ottolina di Seregno.
Si deve a don Giuseppe Monti l’ampliamento della chiesa, nel 1926, su disegno dell’architetto Paolo Mezzanotte e con il concorso degli artisti e dei fornaciai locali. La modifica principale introdotta da Mezzanotte, noto architetto milanese che risiedeva spesso a Romanò nella villa di famiglia, fu l’inserimento del transetto, che conferì alla chiesa, che prima era a pianta longitudinale, l’attuale forma a croce latina. Vennero inoltre collocati i due altari laterali, dedicati uno all’Immacolata e l’altro ai Tre Fanciulli della fornace di Babilonia; anche l’altare maggiore venne modificato con un ricco apparato decorativo in cotto opera degli artisti Guido Persico e Augusto Rebattini.
Il 23 giugno del 1939 giunse a Fornaci in visita pastorale l’arcivescovo di Milano, il cardinale Ildefonso Schuster, che consacrò la chiesa dedicandola (con felice riferimento all’origine e al nome del paese) ai Tre Fanciulli della fornace di Babilonia, i santi Anania, Azaria e Misael, e promettendo di portare nella chiesa di Fornaci alcune reliquie dei tre santi. Il cardinal Schuster riuscì ad ottenere le reliquie dall’abate del santuario di Monte Vergine, presso Avellino, dove sono custodite le ossa dei tre santi, e il 4 dicembre 1939 portò personalmente l’urna da deporre per sempre nella chiesa di Fornaci.
La parrocchia indipendente di Fornaci fu eretta con decreto arcivescovile del 20 dicembre 1944. Vennero annesse alla nuova parrocchia, ufficialmente tale dal 1° gennaio 1945, la frazione Fornacetta e la frazione Cattafame, stralciate rispettivamente da Romanò e da Villa Romanò. Il primo parroco fu don Ettore Preziati. Nel 1953, a otto anni di distanza, il Presidente della Repubblica firmò il decreto con il quale veniva riconosciuta la parrocchia di Fornaci di Briosco. Una sottoscrizione popolare, alla quale parteciparono tutte le famiglie di Fornaci e anche gli operai delle fabbriche locali, consentì di raccogliere più di 100.000 lire con le quali si formò il beneficio parrocchiale.
Nell’ottobre del 1944 iniziò la costruzione del battistero, su disegno dell’architetto Mezzanotte, inaugurato nell’agosto del 1945; fu ingrandita e abbellita la piazzetta, sulla quale fu costruita poco dopo la grotta di Lourdes, dedicata alla memoria dei caduti.
Nel 1948 l’Arcivescovo di Milano donò alla chiesa di Fornaci un prezioso calice che andava a completare l’arredo parrocchiale. Tra settembre e ottobre dello stesso anno fu eseguita la decorazione della chiesa. Nel 1967 si rese necessario rifare il tetto dell’edificio sacro.
Il 29 settembre 1972 faceva il suo ingresso nella parrocchia di Fornaci don Stanislao Brivio, sacerdote sensibile e dalla grande umanità, sempre molto attento ad abbellire quella che un giornalista aveva chiamato la “piccola cattedrale del cotto”. Nel 1973 la chiesa venne dotata di un nuovo organo elettronico e fu collocato il nuovo altare rivolto al popolo, opera di Augusto Rebattini su disegno dell’architetto don Gaetano Banfi; venne consacrato nel 1976 dal cardinale Giovanni Colombo durante la visita pastorale. Il vecchio pavimento in cotto fu sostituito da una più fredda pavimentazione di marmo e la balaustra venne eliminata; si provvide ad una nuova illuminazione e alla ridipintura delle pareti interne.
Altri interventi di rinnovamento delle strutture portanti furono effettuati nel 1981 e in quello stesso anno la chiesa si arricchiva di splendide opere in cotto di alcuni illustri scultori; ricordiamo la Via Crucis di Giannino Castiglioni, l’Annunciazione di Franco Lombardi, le due monumentali acquasantiere di Alberto Ceppi, le due formelle di Luisa Marzatico.
Don Stanislao Brivio lasciò la parrocchia di Fornaci nel 1983, sostituito da don Pierangelo Caslini, che resse la parrocchia fino al 1997 e fu l’ultimo parroco della sua breve storia.

(Testo di Domenico Flavio Ronzoni)

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La Comunità Pastorale San Vittore include le Parrocchie di Briosco, Capriano e Fornaci, all'interno del Decanato di Carate Brianza, nella Diocesi di Milano.

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